Dopo circa 16 anni il protocollo HTTP si aggiorna alla versione HTTP/2 per rendere internet più veloce e sicura!

di | 22/02/2015

Se un olandese ed un cinese decidessero di conversare ognuno con la propria lingua difficilmente la conversazione andrebbe in porto.
Al contrario, se entrambi si avvalessero di una lingua terza comune ad entrambi (come ormai avviene nel mondo reale con l’uso dell’inglese) le cose sarebbe molto più semplici.
Al pari degli esseri umani, I PC connessi in rete per potersi scambiare le informazioni devono condividere lo stesso linguaggio, o come comunemente chiamato in informatica lo stesso protocollo.
In poche parole i protocolli attraverso delle istruzioni permettono di attribuire ad un determinato comando un significato univoco per tutte le macchine.

Esistono diversi tipi di protocollo di comunicazione, tra cui:

Simple Mail Transfer Protocol (SMTP) – per la gestione dei messaggi di posta elettronica
File Transfer Protocol (FTP) – per il trasferimento di files tra macchine remote
Network News Transfer Protocol (NNTP) – per la gestione dei gruppi di discussione

Per la trasmissione di informazioni attraverso il WEB (come stata accadendo in questo momento tra questo sito che state leggendo ed il vostro PC) il protoccolo di comunicazione è l’HTTP (Hypertext Transfer Protocol).
http (1)
*La prima versione dell’HTTP, la 0.9, risale alla fine degli anni 1980 e costituiva, insieme con il linguaggio HTML e gli URL, il nucleo base del World Wide Web (WWW) global information initiative sviluppata da Tim Berners-Lee al CERN di Ginevra per la condivisione delle informazioni tra la comunità dei fisici delle alte energie. La prima versione effettivamente disponibile del protocollo, la HTTP/1.0, venne implementata dallo stesso Berners-Lee nel 1991 e proposta come RFC 1945 all’ente normatore IETF nel 1996.

Con la diffusione di NCSA Mosaic, un browser grafico di facile uso, il WWW conobbe un successo crescente e divennero evidenti alcuni limiti della versione 1.0 del protocollo, in particolare:

  • l’impossibilità di ospitare più siti web sullo stesso server (virtual host);
  • il mancato riuso delle connessioni disponibili;
  • l’insufficienza dei meccanismi di sicurezza.

Il protocollo venne quindi esteso nella versione HTTP/1.1, presentato come RFC 2068 nel 1997 e successivamente aggiornato nel 1999 come descritto dal RFC 2616

Proprio in questi giorni, attraverso un comunicato via web, Mark Nottingham, Presidente dell’ IETF, ha dato il via alla nascita del nuovo protocollo HTTP/2.

Anche se ci vorranno molti mesi (e forse anni) prima che sarà  utilizzato in tutto il web (bisognerà “addestrare” i PC a questa nuova “lingua”), l’aggiornamento una volta recepito porterà con sé un internet più robusto, più sicuro e più veloce.

Sebbene HTTP / 2 è stato sviluppato da un organismo indipendente come IETF, il nuovo protocollo si basa su una versione personalizzata del protocollo creato da Google chiamato SPDY (si pronuncia “speedy”).

Sia SPDY e HTTP / 2 utilizzano un grosso numero di miglioramenti per accelerare la navigazione, ma i più importanti di questi sono: “header field compression” and “multiplexing.
In breve questi due miglioramenti permetteranno al browser di inviare al web server più richieste con una singola connessione.
A dire il vero, molti utenti di Internet stanno già godendo dei benefici di questa nuova  tecnologia senza saperlo.
Google introdusse SPDY nel 2009 ed il protocollo da allora è stato integrato in Chrome, Internet Explorer e Firefox.
Tuttavia, c’è da dire SPDY non è ampiamente supportato tutto il web, tranne i siti più importanti del web quali: Facebook, Twitter, e Google .

*fonte – http://it.wikipedia.org/